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Carezzò il pelo ispido della schiena di Bhom, mentre osservava in lontananza le guardie di Argasto. - Coraggio, fai un saluto ai nostri compagni di viaggio... - comunicò al proprio animale, che in tutta risposta spalancò la bocca in direzione delle guardie mostrando loro una fila di denti aguzzi. Poi arrivarono gli ordini di Solomon. Come sempre di poche parole, ma come sempre, Mhob apprezzava molto quel suo modo di fare calcolato, sebbene lei fosse tutto l'opposto. " Sonod'accordo. Peròfacciamoinfretta,shint!Nonmifido... " disse facendo un cenno rapido agli uomini di Argasto. " ...piùaspettiamopiùilladroavràungrossovantaggioneinostriconfronti ". Temeva molto per l'interferenza che avrebbe potuto essere causata dalle guardie di Argasto, ma al momento non ci potevano fare molto. Ora era di vitale importanza muoversi e trovare delle tracce, una pista da seguire, altrimenti senza la Pietra la carovana avrebbe dovuto tornare indietro e

Ringhiò a dentri stretti in direzione di Solomon con il solito sguardo truce. Chiunque avesse assistito alla scena avrebbe temuto per l'incolumità dell'uomo, ma i compagni sapevano che quello era il suo modo per rispondere affermativamente alla richiesta del compagno. In pochi infatti avrebbero notato il leggerissimo movimento affermativo fatto con la testa gabla. (NON GDR - Ho chiesto al Game Master se lo trovo o no nell'accampamento e la risposta è stata affermativa).  S'aggirò per l'accampamento in cerca del novizio. Gli avevano parlato di un giovane magro come un ramo secco, vestito sempre di una tunica nero grigiastra, ma soprattutto gli avevano parlato di un tratto distintivo partivolare, una folta capigliatura riccioluta. Individuata la posizione del suo carro andò a colpo sicuro. Lo trovò appoggiato ad una delle ruote, chino su se stesso ed in lacrime. Ovviamente stava pensando all'oggetto perduto, oggetto di inestimabile valore e di fondamentale

Solomon fu quello che prese la parola, prima che Trùmlin decidesse di agire per conto proprio o ancor peggio, Mhob decidesse di aprire bocca. Non sapeva quale delle due situazioni lo spaventasse maggiormente. Come gli era stato insegnato fin da bambino nel clan Baiaga, valutò la situazione e pianificò il da farsi. Lo scontro con le guardie non era da prendere in considerazione, non era tra le priorità di quel momento. Nonostante ciò, non poteva escludere una loro intromissione. Guardò negli occhi Brok, la giovane guardia che aveva combattuto contro di lui la sera prima durante la zuffa scatenata da Trùmlin. Il ragazzo era l'unico che sembrava avere un poco di sale in zucca. " Non fateci caso e muoviamoci. Tenete però gli occhi aperti, non mi fido di quelli lì " disse ai compagni, indicando le guardie di Argasto sotto il comando di Krin.  Avesse potuto, in quello stesso momento, avrebbe scagliato una delle sue frecce in direzione del capitano delle guardie