LA TERRA PROMESSA - 01/11/21 - GaMeMaStEr



Il calore del fuoco rinfrancava i cuori, non solo le membra. L'aria iniziava ad essere freda e pungente, odorava di neve. Il sole stava tramontando ad ovest e con gli ultimi raggi illuminava i Titani, le montagne che si sarebbero dovute attraversare prima dell'arrivo della prima neve. Le ombre si allungavano e la notte avanzava. Qualcuno stava preparando la cena e l'aria si riempì di profumi e spezie.

La maggior parte dell'accampamento intorno era composta da persone comuni. Recavano sul volto la tristezza per l'abbandono delle loro terre e la speranza nel cuore per quello che li attenderà, Ambria. C'erano diversi avventurieri che avevano raggiunto il campo nella speranza di un impiego come scorta per le carovane dirette al di là delle montagne.

Quando attraversaste i Titani in estate, attirati dalle voce di ingaggi molto ricchi, non vi aspettavate di trovare tanta desolazione. La terra di Alberetor stava morendo. Non c'era più nulla qui per l'uomo.

Da quella mattina, con l'arrivo della prima neve, aveva iniziato a circolare una voce: i proprietari dei carri sembravano intenzionati a non partire, sembrava avessero deciso si svernare da questo lato dei Titani, per attravesarli in seguito con la bella stagione.
Ovviamente tutto questo per molti, come il vostro gruppo, avrebbe potuto diventare un problema.

Il bisogno di denaro e l'incertezza della vita in Alberretor non permettevano di attendere un'intero inverno prima di giungere in Ambria.
In molti si stavano domandando se i carovanieri avessero davvero ragione e che i passi montani sarebbero presto stati chiusi o se invece fosse un'inutile precauzione.


Attorno al vostro stesso focolare c'erano, tra gli altri, tre figure in particolare che spiccavano tra tutte: il loquace cocchiere Telk, vestiti semplici, ma caldi, mingherlino e dalla faccia vispa, e due esploratori, Belun e Ludo, armi e pesanti zaini al fianco. Si trattava di gente che sapeva il fatto suo, esperti della traversata dei Titani, avevano già accompagnato diverse carovane in passato. Telk era quello che teneva banco. Parlava di avventure passate e raccontava di viaggi in Ambria. Belun e Ludo invece non erano di molte parole, ma sorridevano spesso ed accompagnavano le pause nei racconti di Telk con applausi o pacche sulle spalle.

Al termine di uno dei suoi racconti Telk si rivolse a voi e con fare molto diretto e curioso domandò "E voi chi siete? Da dove venite? Dove siete diretti? Siete un gruppo molto particolare, lo sapete vero?".
Con fare molto scaltro, voluto o meno che fosse, sottolineò in particolare l'ultima frase.

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