LA TERRA PROMESSA - 01/11/21 - mHoB

"...uccidete questi cani!"
Le parole di Krin trafissero le orecchie di Mhob, che non si aspettava una reazione tanto violenta all'azione della Grande Quercia. Meno ancora si sarebbe aspettata la velocità di reazione di quelle guardie.

Uno di loro, un giovane dalla barba incolta, rossiccia, sporca ed incrostata da chissà cosa, con una brutta cicatrice sul volto si parò innanzi alla goblin sussurrandole "Adesso di squarto... lurido scherzo della natura!".

Il movimento del ragazzo, la velocità con cui lo eseguì, il fatto che non le stesse urlando addosso quelle parole, ma le stesse sussurando; la violenza e l'odio di cui erano imbevute, sorpresero Mhob, tanto da far sì che non si accorgesse dell'arrivo del colpo del suo avversario. 

Fu colpita in pieno, ma per sua fortuna l'armatura che indossava assorbì la maggior parte della forza che il giovane ci mise, facendo sì che le sue parole non mutarono in fatti.

La ferita subita ed il dolore che ne seguì ebbero l'effetto di far tornare in sè la giovane goblin. Lo sguardo di Mhob si fece serio e concentrato. Odiava con tutta se stessa le situazioni in cui qualcuno era convinto della propria superiorità a partire dalla semplice appartenenza ad una razza piuttosto che ad un'altra.


Non rispose nulla al giovane che aveva di fronte. Semplicemente evocò dentro a sè l'immagine del luogo dove aveva imparato ad evocare l'aiuto della natura. Ricordava il luogo come fossero passati pochi giorni. Il suo maestro l'aveva portata nella Piana dei Giganti, dove queste enormi teste di piera erano state scolpite da chissà chi. Ricordava gli odori ed i colori. Ricordò perfettamente il momento in cui gettò a terra i semi che aveva in mano e la sensazione che la natura stesse rispondendo al suo rituale magico.

Eseguì esattamente gli stessi gesti di allora, con la stessa velocità, accompagnando il tutto con le stesse parole. 

Il giovane ragazzo si ritrovò d'improvviso avvolto da piante rampicanti che gli si avvolsero alle gambe immobilizzandolo sul posto.

Mhob non fece caso alla sensazione di amaro che le si accumulò in bocca. Sapeva che quello era il prezzo da pagare per l'aiuto che la natura le aveva appena offerto.

Sorrise al giovane e nello spostarsi di diversi metri lontano da lui, nel passargli accanto sussurrò "Non ho ancora finito con te... torno tra poco...".

Non aveva parlato con la solita veemenza, velocità e foga, era stata calma, ma anche gelida come la nebbia invernale del suo villaggio natale.

-Bhom, se altri si accinano a me, difendimi...- comunicò al proprio famiglio.

La sua intenzione era sempre quella dell'inizio... dare manforte ai compagni senza lasciarsi coinvolgere nella mischia di quella zuffa che stava prendendo una piega che non le piaceva.

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