LA TERRA PROMESSA - 01/11/21 - SoLoMoN
La danza di guerra del barbaro continuò. Dapprima allargò le braccia roteando su se stesso e poi a turnò calò le proprie armi sull'avversario, prima una e poi l'altra, in una sequenza che non avrebbe lasciato scampo al suo giovane avversario.
Solomon si rese immediatamente conto, una volta oltrepassate le difese dell'avversario, che se i suoi due colpi fossero andati completamente a segno, avrebbe rischiato di uccidere la giovane guardia, ed allora sarebbero stati guai grossi.
Con la coda dell'occhio vide il colpo di Trùmlin colpire in pieno il capo delle guardie ed aprire una nuova ferita sul braccio di quel figlio di buona donna. Colse anche il movimento delle due nuove guardie che uscirono dalla tenda per dare manforte.
Il suo addestramento tra i Baiaga lo aveva portato ad essere attento a tutto quello che accadeva sul campo di battaglia, a pianificare ogni sua mossa al fine di ottenere sempre, o più onestamente sarebbe stato meglio dire, quasi sempre, ciò che voleva. Solomon era poi fermamente convinto di questo: il fatto che questa cosa del pianificare, il fatto che la cosa riuscisse quasi sempre invece di sempre era solo perchè in quelle volte non era riuscito a tenere d'occhio tutte le cose importanti che succedevano intorno a lui. Da qui il fatto di aver preso delle decisioni e pianificato delle mosse senza aver tenuto conto di alcuni elementi. Ecco perchè normalmente era silenzioso o comunque parlava poco. Impiegava il suo tempo ad osservare, a guardarsi intorno.
Fu così che si accorse di Bhom che destatosi si pose a difesa di Mhob e si accorse anche della fine che aveva fatto la guardia che aveva pensato di avere vita facile con la piccola goblin.
La sua attenzione tornò così al giovane che stava per copire. Con un movimento fluido del polso, roteò dapprima la lama della daga e lasciò che fosse il piatto della stessa e non il filo a colpire il ventre di Brok. Movimento analogo fece con il becco di corvo, la cui punta non trovò il bersaglio, ma questo fu impattato dalla parte laterale dell'arma.
In tutta risposta arrivò un colpo molto vilento da parte del giovane. Un colpo che trovò un varco tra le difese del ranger e lo colpì al fianco. Solomon sentì dapprima la forza del colpo e l'impatto contro l'armatura. Sentì poi il colpo proseguire ed allora iniziò il bruciore. La lama aveva trovato la sua carne ed ora un piccolo fiotto di sangue fuorisciva dal fianco del barbaro.
"Non voglio farti del male ragazzo... smettila di combattere... anche tu hai saggiato il mio sangue, ora siamo pari, ora smettiamola..."
Solomon non avrebbe più cobattuto il giovane, non lo avrebbe più attaccato, si sarebbe limitato a contrapporre una ferrea difesa. Sperava in cuor suo che la cosa aiutasse a far desistere il giovane dal continuare quello scontro.
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