LA TERRA PROMESSA - 01/11/21 - TrUmLiN

-Colpisci, colpisci!-

Un pensiero attraversò la mente di Trùmlin come una folgore, come uno dei fulmini di cui erano carichi le tempeste del Davokar, di cui il possente orco aveva solo un vago e sbiadito ricordo. Forse parlare di ricordo era esagerato, si trattava più che altro di immagini sfocate, ma dalla forte connotazione emotiva e paurosa che lo assalivano di tanto in tanto durante la notte.

Quel pensiero e la sua associazione a quella sgradevole sensazione di paura e disagio lo spinsero in avanti. Iniziò a mulinare entrambe le braccia con inaudita violenza, come se stesse cercando fisicamente di spostare quel pensiero dalla sua testa. In realtà tutti quei movimenti non erano altro che una sequenza di attacchi rivolti contro i suoi avversari; anche se a dirla tutta il suo unico obbiettivo continuava ad essere quell'umano dal naso di porco.

Uno dei colpi che aveva portato andò a segno.

Ancora una volta la carne di Krin, il capo delle guardie di Argasto, era stata saggiata dal becco di corvo dell'orco, che sorrise della cosa, ringhiando nei confronti del suo diretto avversario.

Percepì in quell'istante il proprio cuore. Gli batteva nel petto molto velocemente. Percepì il rumore dello scontro. Pochi istanti prima c'era solo quella voce e tutt'intorno era silenzio. Conosceva la sensazione della rabbia che saliva. Stava sgomitando dentro di sè per essere liberata, ma l'orco sapeva di non poterselo permettere. Doveva mantenere il controllo o sarebbe stata una strage.

Fece un profondo respiro.

Un respiro che gli regalò nuovamente la calma interiore che stava per perdere, ma che gli costò anche due colpi ben assestati che lo raggiunsero alla spalla ed all'addome. Il primo fù inflitto con violenza e rabbia da parte di "naso di porco". Quel colpo avrebbe quasi staccato la spalla ad un villico qualunque, ma per sua fortuna Trùmlin era un orco, addestrato e discretamente protetto. Il colpo impattò, ma non produsse alcun effetto. Il secondo colpo fu meno violento e per questo bastò la sua armatura leggera a proteggerlo.

Si limitò a mugugnare un "Mhhhhhhh ..." accompagnato dal ciondolare della testa prima a destra e poi a sinistra, gesto chiaramente rivolto ai suoi due avversari, con aria seria e decisa. 

Nella sua calma interiore ritrovata voleva solo essere un invito a smetterla.

Alzando lo sguardo vide due nuove guardie uscire dalla tenda e dirigersi nella sua direzione.

Trùmlin decise. Avrebbe caricato Krin con il fine di buttarlo a terra, per poi prenderlo in ostaggio per imporre a tutti quanti di fermarsi. Non lo avrebbe più attaccato con il becco di corvo, che anche questa volta gocciolava del sangue appena bevuto. Lasciò cadere a terra l'arma, pronto a scattare.