LA TERRA PROMESSA - 01/11/21 - SoLoMoN

Le parole di Argasto giunsero insperate.

Solomon sapeva bene che non avrebbe fermato Trùmlin nemmeno se gli avesse lanciato addosso un barile di pietre. Quando era in combattimento il grande orco era come in un altro mondo, concentrato ed assorto, quando poi si lasciava impossessare dela sua furia orchesca, non ce n'era per nessuno.

Questa volta però, proprio mentre l'orco aveva gettato a terra le armi per gettarsi a mani nude sul suo avversario (quella era una tattica usata di tanto in tanto dall'orco, soprattutto con avversari più piccoli di lui), le parole di Argasto lo fermarono. 

Solomon ringraziò in cuor suo per quel tempismo. 

Vide il suo giovane avversario fermarsi. Alle parole di Krin, il suo superiore, rispose voltando la testa verso di lui. Si guardarono negli occhi per alcuni istanti poi, inaspettatamente, il giovane rivolse la parola al barbaro.

"Sei un degno avversario, ma non è finita... non vi lasceranno stare in pace..."

Fece poi un veloce cenno con il capo mentre rinfoderava la sua arma.

Solomon rispose con un leggero cenno del capo e quello che doveva essere l'abbozzo di un sorriso, poi la sua attenzione si rivolse all'altra loro compagna, Mhob. Voltandosi la vide avvicinarsi a lunghe falcate alla guadia ancora stretta tra i suoi viticci. Stava per urlarle di non fare del male a quell'uomo, ma vide che la goblin sapeva il fatto suo ed almeno in quell'occasione era riuscita a controllare la sua impulsività. 

Le sorrise ed alla sua domanda non rispose subito.

Contento che quello spreco di energie fosse terminato e che entrambi i suoi compagni di vita e di avventura fossero al suo fianco rispose così:

"...siamo venuti qui in cerca di un ingaggio e per parlare con Argasto... andremo ad incontrarlo, sperando che questo macello non abbia influito negativamente. Non siate aggressivi la dentro, ma dato che non mi fido, occhi aperti..."

Detto questo il barbaro s'incamminò in direzione della tenda.

Sapeva bene che quello che era successo avrebbe potuto finire in tragedia, ma in fondo, a parte qualche graffio(senza considerare  Krin, che invece se l'era vista brutta), nessuno era stato veramente ferito a morte. Sapeva altrettanto bene, non conoscendo Argasto, che ora in quella tenda poteva attenderli una trappola. 

D'ora innanzi dovevano agire con calma e prudenza.

Sapeva che i due compagni, uno tipicamente assorto nel prendersi cura della sua arma, e l'altra intenta a leggere un qualche libro o un rotolo di pergamene, lo avrebbero lasciato parlare. Avrebbe dovuto indurre Argasto a sorvolare sull'accaduto e dar loro una possibilità per aiutare la carovana. In fondo avevano dimostrato di saperci fare e di poter essere utili.

Attese dunque i due compagni all'ingresso della tenda ed entrarono.