LA TERRA PROMESSA - 02/11/21 - SoLoMoN


Sorrise quando fermò gli altri con il solito gesto del pugno chiuso alzato. Sorrise perchè aveva intravisto un potenziale pericolo e questo si era rivelato tale con la scoperta della tagliola nascosta proprio nel mezzo del sentiero che avevano seguito per circa ottocento metri. Sorrise perchè in cuor suo la scoperta lo avrebbe rivalutato agli occhi dei compagni, dopo la magra figura di non aver trovato le tracce poco prima, durante quella che era stata la seconda devizione da parte del ladro che stavano inseguendo. Si voltò leggermente all'indirizzo di Mhob ed alzando un sopracciglio strizzò l'occhio, come a dire - Hai visto che non sono proprio da buttare? - .

Se accidentalmente uno di loro avesse calpestato quella tagliola sarebbe stato un grosso problema, avrebbe sicuramente rotto qualche osso. Le cose si sarebbero complicate molto. Ma fortunatamente non fu così ed ora bisognava decidere cosa fare e sapeva che la cosa spettava a lui. I suoi due compagni ormai sapevano già che potevano mettersi comodi mentre lui avrebbe elaborato una strategia, e fu così che iniziò a pensare velocemente.

Se il ladro della Pietra del Sole si era rifugiato nel vecchio mulino allora si aspettava certamente di ricevere delle visite e diciamo che la tagliola era un buon indizio a supporto di questa tesi. Se era così però voleva dire anche che sicuramente aveva già visto la torcia che tenevano accesa. Tuttavia, quello che poteva inizialmente sembrare un loro vantaggio avrebbe potuto essere usato in maniera saggia e trasformato in un vantaggio per loro. A meno di artifizi magici, il nostro Keler non avrebbe potuto vedere nel buio, quindi mentre da una parte avrebbe potuto sapere che loro erano lì, ma solo in riferimento alla posizione della torcia, dall'altra non poteva sapere dove loro esattamente fossero. Per cui se la torcia fosse rimasta dove era, mentre loro si fossero spostati, nonostante il buio, ed avessero attraversato la radura, Keler avrebbe continuato a credere che loro non si fossero mossi
Era pur vero che se non ci fosse stato nessuno nel mulino, tutta quella manfrina li avrebbe ritardati molto, ma non si potevano esimere dal controllare.
L'unico modo per attraversare il ruscello, che sentiva scorrere poco più avanti, anche se proprio distintamente non lo vedeva, era il ponticello, ma era anche quasi sicuramente, in caso ci fosse stato qualcuno, la strada più perigliosa.

Lasciò passare alcuni istanti in cui cercò di vagliare tutte le ipotesi che gli venivano alla mente e poi si voltò verso Trùmlin e Mhob.

"Potrebbe essersi rifugiato dentro il mulino" disse parlando sottovoce e riferendosi a Keler.
"Attraversare il ponte tutti e tre è troppo pericoloso".
"Ora è buio e se lui è la dentro sa già che siamo qui, la torcia ci ha sicuramente traditi."
"Ma sarà proprio la torica a darci un vantaggio."
Parlava con frasi brevi e semplici.
"La torcia è l'unica cosa che lui può vedere e noi la pianteremo qui, facendogli credere che siamo qui in attesa."
"Trùmlin tu ti sposterai verso sud al margine della foresta, usando gli alberi e la boscaglia come riparo. Spero scambi il rumore che sicuramente farai per qualche animale, o almeno spero gli venga il il dubbio"
"Io mi sposterò più verso nord."
"Mhob, voi due" disse guardando lei e l'orso al suo fianco, "ve ne starete qui. Dacci cinque minuti di tempo e poi lancia la torcia in direzione del mulino, verso il ruscello. Quello sarà per noi il segnale di partire di corsa. Dopo un poco partirete anche voi due ed userete il ponte per raggiungerci, ma solo dopo un poco che saremo partiti noi, intesi?"
"Tutto chiaro?"

Nell'attesa di una risposta da parte dei propri compagni Solomon tornò a voltarsi verso la radura ed il mulino per cercare di cogliere qualche movimento sospetto. Era convinto del suo piano e ci avrebbe scommesso gli stivali che là dentro, da qualche parte, Keler stava osservando la torcia. Sperava fosse solo. Quest'ultimo pensiero volle condividerlo con gli altri, per cui, senza voltarsi parlò loro.

"Spero sia da solo il nostro ladro, ma se così non fosse, prepariamoci al peggio".

Quelle parole furono pronunciate come un padre le pronuncerebbe ai propri figli, con affetto e preoccupazione, con fiducia e paura. Sorrise al palesarsi nella propria mente di quella consapevolezza.

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