LA TERRA PROMESSA - 02/11/21 - TrUmLiN
Scostò diversi arbusti per poter migliorare la propria visuale del piano più alto del vecchio mulino. Il forte odore di vegetazione che lo circondava faceva nascere in lui sensazioni particolari, probabilmente legate alla sua infanzia, che però non ricordava. In particolare era l'odore della resina dei pini che lo attirava. Scostò per un attimo l'attenzione dalla cima ed allungò la mano verso la corteccia dell'albero che aveva al fianco. Passò il grande dito sulla superfice resinosa e lasciando che colasse un poco d'appertutto, aveva una consistenza simile al miele, se lo portò al naso per assaporarne il profumo intenso.
Sorrise.
Si pulì il dito sul kilt e strinse ancora più forte il suo becco di corvo. Strizzò gli occhi per poter vedere più lontano e li puntò sulla cima di quel vecchio mulino in rovina. Rimase fermo come una grande pietra conficcata a terra. Osservò per un intero minuto. Non percepì alcun movimento. Se c'era qualcuno questo doveva essere particolarmente bravo a non produrre alcun segno della sua presenza. Da quella distanza poi non riusciva a cogliere feritoie o punti di osservazione. In parte la cosa lo tranquillizzò. Stavano prendendo troppe precauzioni. Lassù non c'era nessuno.
La sua attenzione venne catturata dal segnale che era stato concordato. Alla sua destra vide la torcia accesa che iniziò a muoversi e che venne lanciata in avanti. S'immaginò la piccola goblin a borbottare tra sè e sè accusando Solomon di lasciarla sempre indietro, che non veniva considerata per quello che valeva, che i goblin sono un popolo ingamba, che lei è sottovalutata, etc.
-Povero Bhom-
Pensò sorridendo.
In realtà le voleva bene. Le doveva la vita. Era come una sorella.
D'improvvisò un sibilo tagliò l'aria. L'inconfondibile rumore di un dardo scagliato dall'alto del mulino diroccato attraversò il campo visivo di Trùmlin per poi andarsi a conficcare nel terreno laddove era atterrata la torcia, per fortuna, abbastanza lontano da Mhob. Rassicurato che la goblin si trovasse distante rispetto al punto dove aveva lanciato la torica, il grande orco volse subito lo sguardo verso la cima della torre e gli parve di cogliere un barlume come se qualcosa di scintillante fosse stato investito per un attimo da una fonte di luce. Ma fu solo un attimo ed in ogni caso non c ifu il tempo per riflettere. Il segnale era stato dato e doveva rispettare il piano.
Partì di corsa. Diciamo che Trùmlin non era l'essere più aggraziato del mondo nel mettersi in moto non badò troppo a fare piano o non fare rumore. Partì come una furia ed il rumore di rami rotti e calpestati si levò nel silenzio che lo circodava, come fosse stata la carica di un troll selvaggio.
Stava per giungere a tutta velocità al ruscello con l'intenzione di saltarlo per poi proseguire nella sua forsennata corsa verso l'ingresso del mulino, quando un nuovo sibilo attirò la sua attenzione. Questa volta il rumore si fece sempre più vicino, ma il grande orco non ebbe nemmeno il tempo di accorgersene tanta fù la velocità degli eventi. Sentì il sibilo sempre più vicino. Sperava che il ladro abbarbicato in alto fosse un pessimo tiratore. Invece sentì un colpo secco ed un dolore al petto, ma fortunatamente questa volta il dolore non veniva dalla carne, l'orco sapeva cosa voleva dire venire colpiti da una freccia, la carne che urla e si squarcia. Conosceva quelle sensazioni. Questa voltà il dolore fù temporaneo. Capì ancora una volta che avrebbe dovuto ringraziare la sua armatura per averlo protetto.
Il colpo ricevuto però gli fece perdere lo slancio ed invece di saltare dovette basgarsi ed attraversare il ruscello. Gliel'avrebbe fatta pagare.
Arrivò all'ingresso del vecchio mulino senza altre conseguenze. Ci arrivò poco dopo Solomon che era stato più rapido di lui.
Quando si fermò guardò Solomon che stava già sporgendo la testa per esaminare l'interno dei ruderi e gli indicò il piano superiore accompagnando il gesto con il suo solito verso "Mhhhhh..."
Si passò la mano contro il petto, dove la freccia aveva impattato e rimase in attesa di vedere spuntare Mhob e Bhom.
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