LA TERRA PROMESSA - 02/11/21 - SoLoMoN

Solomon ascoltò con molta attenzione le parole di Keler e le soppesò una ad una.  Tralasciò nel modo più assoluto la parte finale, le cui parole vennero annoverate nella categoria "vaneggiamenti di un folle".

Se davvero il suo piano era quello di attendere l'arrivo dei suoi ex-compagni, cosa di cui il barbaro non dubitava, allora questi non avrebbero tardato troppo ad arrivare. Non ce lo vedeva proprio Keler ad attendere all'infinito, con l'inverno alle porte, sperando che arrivasse qualcuno. Evidentemente sapeva qualcosa, sapeva quando sarebbero arrivati, ed era molto meglio per lui cercare di carpire quell'informazione, giusto per evitare ulteriori complicazioni.

"Quando arriveranno? Parla!" disse in tono perentorio.

Posta la domanda allungò la mano e prese la Pietra del Sole.

La sensazioni di piacevole calore avvolse non solo la mano, ma l'intero corpo di Solomon. Fù una sensazione davvero particolare ed inaspettata tanto che il babaro aprì subito la mano per osservare la Pietra. Non ci avrebbe giurato in quanto il tutto durò solo un istante, ma al barbaro sembrò di vedere una creatura guizzare all'interno della Pietra; un essere, un umanoide di fuoco, tanto piccolo da stare dentro la pietra, ma fu solo un istante.

Non volle lasciarsi distogliere da quei pensieri e da quella piacevole sensazione e la cosa gli costò uno sforzo non da poco; tornò così a ragionare tra sè e sè, un pensiero dopo l'altro come un ruscello che scorre placido e non si ferma.

La cosa migliore da fare per lui, Trùmlin, Mhob e Bhom sarebbe stata quella di andarsene prima dell'arrivo di chicchesia, ma ora bisognava anche decidere in merito al destino di Keler. Che farne di lui? In quel momento a Solomon non interessavano minimamente eventuali speculazioni moralistiche, ma solo quelle di tipo tattico. Non gli importava se l'eventuale scelta di portarlo all'accampamento avrebbe potuto generare un linciaggio, non era quella la cosa importante. Gli importava capire invece le implicazioni tattiche del portarlo indietro. Keler avrebbe tentato di scappare? Se sì la cosa li avrebbe rallentati e di parecchio. C'era però Trùmlin che avrebbe potuto sfruttare la sua grande mole e forza per portarlo, legato come un salame, a spalle. Lasciarlo invece lì, legato, avrebbe risolto molti problemi relativi al rientro alla carovana, tuttavia prima o poi sarebbero arrivati i suoi ex-compagni e questo famigerato Mal-Rogan e Keler, in fin dei conti, conosceva il percorso della carovana, avrebbe dunque potuto rivelarsi un problema ben più grosso per il futuro. Un attacco di briganti in pieno inverno lungo l'ascesa o la discesa dei Titani sarebbe stato un problema decisamente complicato da gestire, dato che delle guardie di Argasto c'era ben poco da fidarsi come avevano ben potuto sperimentare sulla loro pelle.

Probabilmente la cosa migliore in quel frangente sarebbe stata quella di farsi carico di un problema imminente, piuttosto che doverne affrontare uno, magari più grande durante l'attraversamento dei Titani. 

"Tu verrai con noi, partiamo subito!"

"Trùmlin pensaci tu. Legalo e caliamolo giù. Lo porterai poi a spalle fino alla carovana! Se dovesse tentare di scappare sai cosa fare.".

Le solite parole lanciate come sassi. I soliti ordini impartiti con serietà. Solomon non staccò gli occhi da dosso a Keler mentre parlava a Trùmlin. Quelle parole non erano chiaramente solo per l'orco.

Il piano di Solomon aveva preso forma ed era ora di muovere le pedine.

NON GDR

Do per scontato che tra tutta la roba che ci potrebbe essere in questo vecchio mulino una bella corda per lagare e calare il nostro amico Keler ci possa essere, se non fosse così mi rimetto alla clemenza della corte ;)

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