LA TERRA PROMESSA - 03/11/21 - SoLoMoN

Stava accogliendo Keler a braccia aperte, mentre Trùmlin, dall'alto, lo stava calando legato ed imbavagliato. Lo stava accogliendo come avrebbe fatto con un bambino. Solo che Solomon non aveva alcuna intenzione di coccolarlo in braccia facendogli facce buffe, anche perchè la sua attenzione era stata completamente assorbita dalle parole di Mhob.

"Merda, un tempisto perfetto!", fu l'unico pensiero che attraversò la sua mente, mentre, ritraendo le braccia, lasciò che Keler toccasse le sporche assi del pavimento con un leggero tonfo ed un mugolio che provenne da sotto lo straccio che gli tappava la bocca.

Stava per dire alla goblin di muoversi e raggiungerlo sul fondo del vecchio mulino quando si accorse che gli occhi gialli della strega lo stavano già fissano dal basso verso l'alto. Sorrise dentro di sè, ma esteriormente mantenne la solita maschera di pietra. Quella piccolina riusciva a volte a sorprenderlo.

Poche parole lapidarie, come al solito d'altronde.

"Tienilo d'occhio..." le disse rivolgendo solo un'occhiata a Keler, "...e tieni d'occhio l'ingresso." aggiunse con aria soddisfatta e determinata nel vedere le tre frecce che volteggiavano intorno a Mhob. "Pronta ad agire. Trùmlin sta scendendo. Bhom?".

Non attese alcuna replica, confidando che la goblin fosse abbastanza sveglia (e lo era, come aveva già avuto modo di dimostrare in diverse occasioni), da aver lasciato il grande orso a presidiare l'ingresso. Si mosse per spostarsi proprio in quella direzione. Prima di approntare un qualsiasi piano, bisognava disporre di più elementi possibili su cui basare le proprie strategie; doveva quindi capire come era messa la situazione fuori, a che distanza si trovavano i loro avversari e nel caso colpire con il suo arco per poi retrocedere in attesa dell'arrivo di Trùmlin, la loro arma migliore nel corpo a corpo.


In pratica nella sua testa si era già delineata una strategia, ma andava raffinata, decisa e messa in pratica.

Si approcciò all'ingresso dell'edificio, con le spalle alla parete di pietre. Guardò velocemente Bhom, il grande orso, sorridendogli ed annuendo in direzione dell'animale, poi con movimenti lenti e misurati sporse la testa oltre l'ingresso per poter osservare al di fuori.

Due ombre, perchè di quello si trattava, due figure incappucciate stavano avanzando verso l'ingresso, cercando di nascondere i loro movimenti facendo in modo di nascondere la linea di vista dietro il grande albero. Una terza figura invece avanzava più indietro, anche questa incappucciata, non faceva però nulla per nascondere la propria presenza. Il suo incedere era a tratti incerto, ma al contempo la sua presenza era ingombrante, manifestava importanza. Era senz'altro Mal-Rogan.

Fu un attimo. Solomon lo percepì come un brivido lunga la schiena, non avrebbe saputo dire se fu quello che pensava essere Mal-Rogan che per un istante si fermò e sollevò il cappuccio nella sua direzione o se fù il fatto che la luna venne velata da una grande nuvola passeggera portando l'oscurità nella piana di fronte al vecchio mulino o se ancora fu la leggera nebbiolina che, come in una delle storie di eroi che gli venivano raccontate da bambino, iniziò a salire dal terreno, leggera e biancastra, pronta a minacciare di avvolgere tutto.

Solomon tolse la testa dall'uscio con la stessa calma e cura che aveva posto nell'operazione inversa pochi istanti prima. Prese l'arco, incoccò la freccia, tese la corda e si sporse in modo da avere una buona visuale. Guardò la figura incappucciata più lontana e fece un profondo respiro.

 

NON GDR

L'intenzione di Solomon è quella di scagliare una freccia verso Mal-Rogan, per poi ripiegare indietro.

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