LA TERRA PROMESSA - 03/11/21 - SoLoMoN

Il barbaro aveva preso posizione in cima alla grande ruota che si trovava al centro del vecchio mulino. Aveva pensato a tutto. Come suo solito aveva pianificato la sua prossima mossa a ragion veduta. Ora, mentre era in attesa ricordò un insegnamento di suo padre, quando per la prima volta spiegò ad una giovane e sbarbata versione di sè l'uso dell'arco. La scena vissuta anni prima gli si presentò davanti come in una visione.



"Solo le donnicciole tengono l'arco in quel modo!" disse severo suo padre.

"Ora ti faccio vedere. Memorizza ogni posizione e ripetila."

Mise la faretra appesa alla cintura. Prese l'arco in mano. Il braccio non era teso, ma leggermente piegato e rilassato. Divaricò le gambe. Guardò il figlio e si guardò la punta dei piedi, come a volergli indicare che quella era una cosa importante da ricordate. Poi mentre alzava il braccio per portare l'arma all'altezza della spalla, il braccio si tendeva. Al contempo l'altra mano coglieva una freccia dalla faretra senza che gli occhi dovessero spostarsi, erano già posati sul bersaglio. La freccia incontrò la corda dell'arma e vi si adagiò contro come un in abbraccio. Gli occhi ancora una volta si spostarono sul giovane Solomon per indicare l'importanza del momento, per poi tornare al bersaglio. Un respiro profondo ed un movimento rapido ma fluido portò la corda a tendersi e la freccia ad arretrare fino all'altezza della guancia. Una breve pausa. I muscoli del braccio era sì in tensione, le gambe erano ben piantate a terra per dare equilibrio, eppure il resto del corpo era rilassato.

"Ora guarda!"

Le prime parole di quella lezione. 

Un semplice ed impercettibile movimento delle dita rilasciò tutta l'energia che era stata accumulata nella posizione precedente. Le sole cose che si mossero in quell'istante furono la corda dell'arco e la freccia. Tutto il resto rimase fermo ed impassibile. In un solo attimo il dardo raggiunse il bersaglio.
Solomon esclamò per il bel colpo.

"Ora a te!"

Le seconde ed ultime parole di quella lezione. Suo padre era sempre stato un uomo di poche parole, che preferiva insegnare ai figli con l'esempio, ogni cosa.

Solomon si avvicinò al padre che gli passò l'arco, forse ancora un poco troppo grande per lui, ma non osò proferire parola lamentandosi della cosa. Mentre il padre gli legava la faretra alla vita stringendo la cinghia, Solomon pose lo sguardo al bersaglio che distava circa venti metri. Il giovane barbaro allargò le gambe per imitare il padre e subito si sentì colpire la gamba destra, quella che aveva portato indietro. Non un colpo violento, ma un colpetto inferto con un ramo che il padre aveva raccolto da terra. Non una parola. Solomon corresse la posizione stringendo le gambe. Un colpo al piede sinistro che venne diretto verso il bersaglio. Sollevò l'arco mentre con la mano destra cercava la freccia nella faretra. Non la trovò e voltò la testa verso il basso per assicurarsi che ci fossero le frecce. Il ramo che il padre teneva in mano si frappose con quel movimento per impedirglielo e per riportare il volto e lo sguardo sul bersaglio. La mano destra cercò ancora per alcuni istanti e poi trovò una freccia. La portò alla corda dell'arco ed un gesto del padre, corresse la posizione del braccio sinistro alzandolo in modo che la freccia incoccata fosse diretta verso il bersaglio, leggermente alzata rispetto ad una immaginaria linea retta. Solomon mantenne la posizione, inspirò, tese la corda e rilasciò la freccia. Quello che venne fuori fù un tiro mediocre, che incontrò il bersaglio per miracolo. La freccia si conficcò stanca e blanda nel bersaglio, per cadere dopo pochi istanti.


"Continua!"

Il padre si voltò e se ne andò.

Il profumo di autunno ed i colori del villaggio della sua visione erano assolutamente in contrasto con quanto si trovava attorno ora, ma la lezione imparata allora era ancora valida e vivida oggi. Si preparò: gambe leggermente divaricate a cercare di dare equilibrio al resto del corpo, braccio sollevato e freccia incoccata. Era pronto. Comparvero i due bersagli. Ne scelse uno. Il primo che entrò nel vecchio mulino. Fece un respiro. Tese la corda. Mantenne un solo istante la posizione e rilasciò il dardo.


NON GDR
Solomon scaglia una freccia contro Bred, il primo dei due briganti entrato nel vecchio mulino.

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