LA TERRA PROMESSA - 03/11/21 - SoLoMoN

GDR

Lo scontro all'ingresso del vecchio mulino abbandonato stava diventando sempre più cruento. Lo dimostravano le urla e l'ammassarsi sempre più serrato delle figure in corpo a corpo. Poi improvvisamente qualcuno urlò di dolore. Fu come se la notte venisse squarciata da un improvviso raggio di luce. L'urlò terminò dopo pochi istanti come se fosse stato soffocato in gola. Una delle figure nere che facevano parte dell'indistinto ammasso di corpi dello scontro iniziò a muoversi in maniera innaturale a destra e sinistra, come mosso da una forza superiore a cui non riusciva ad opporsi; cadde a terra, evidentemente senza vita.
Il primo sospetto ricadde su uno dei due sgherri che Solomon aveva visto avanzare in precedenza. Quando sentì il ruggito vittorioso di Bhom, ne ebbe la certezza.



Cercò però di rimanere concentrato su quello che era il suo compito in quel frangente: colpire e ferire il capo di quella combricola. Tese ancora una volta la corda del suo arco dopo aver incoccato la freccia. Tese con forza e rilasciò con dolcezza, lasciando che la fisica che governava l'arma facesse il suo corso. Ancora una volta il dardo venne scagliata con forza (sia lode ai costruttori di archi del clan Bayaga) ed andò a segno conficcandosi con forza proprio sotto uno spallaccio della nera armatura dell'avversario. Solomon percepì come un sibilo e sorrise.

Ora era giunto il momento di analizzare nuovamente la situazione ed il campo di battaglia per capire come muovere al meglio le pedine sullo scacchiere. Liberato Bhom dall'impedimento di uno dei due sgherri, l'orso era da usare nella maniera più efficace possibile. I bersagli erano due

"MHOB!" disse alzando la voce all'indirizzo della compagna per attirare la sua attenzione.
"Scaglia il tuo cucciolo contro il capo, quello incappucciato!"
"Anche tu bersaglia lui!"

Gli era infatti venuto in mente un'antico proverbio del suo clan, un detto che aveva sentito dire da qualche anziano nelle congreghe che si facevano la sera attorno ai fuochi del villaggio, in cui i bambini erano invitati a partecipare per apprendere le antiche tradizioni dai saggi: taglia la testa del gigante e tutto il resto del corpo non ti farà alcun male!. Così recitava quell'antico detto e la tattica che Solomon voleva applicare ora era proprio la medesima.


NON GDR

Solomon continuerà a bersagliare con arco e frecce Mal-Rogan



Ed ora non mi rimane che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!

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