LA TERRA PROMESSA - 08/11/21 - 13/11/21 - GaMe MaStEr

Il viaggio proseguì senza intoppi per altri quattro giorni. La prima neve effettivamente arrivò, ma non troppo copiosa. Le temperature scesero. La Pietra del Sole servì a tenere calda la gente che si era aggregata alla carovana. Tutto andò per il verso giusto, ad esclusione di qualche piccolo intoppo dovuto alla neve ed a qualche ruota impantanata di tanto in tanto; nulla che non fosse risolvibile per della gente abituata a quel genere di viaggi. La mattina del quinto giorno giorno (08/11/21) la carovana raggiunse la sommità del passo attraverso i Titani e finalmente si aprì davanti ai loro occhi, la terra di Ambria.


In basso, a una certa distanza, si vedeva Yndaros, la grande capitale di Ambria che emergeva tra i terreni coltivati, punteggiati di lucenti ruscelli. Qua e là, il paesaggio era interrotto da piccoli boschi dipinti dei colori dell'autunno e più lo sguardo si spingeva a nord, più le macchie di vegetazione si facevano grandi e frequenti, fino a trasformarsi nelle imponenti foreste che oscuravano la pianura e andavano a formare la mitica e misteriosa Foresta del Davokar.

Probabilmente era solo perchè era nota la sua esistenza che ai margini della foresta, sembrava di poter scorgere la rossa fiamma del faro di Forte Cardo. Karvosti, l'altopiano governato da guerrieri e stregoni barbari, non si riusciva a vedere perchè era sepolto dalla vegetazione così come lo erano le rovine maledette di Symbaroum. Una buona notizia, dopo tutto, dal momento che si narrava che le rovine, sebbene ricoperte di vegetazione, fossero tanto meravigliose da essere ipnotiche.

Argasto comunicò, urlando, che la carovana doveva ripartire e la pausa era finita. Trainati dagli animali, i carri ondeggiavano su strade sconnesse, mentre gli esausti viaggiatori si sostenevano alle corde legate alle pareti posteriori. Nella fredda aria di montagna, i volti provati erano lucidi di sudore mentre nuvole di vapore esalavano dalle bocche socchiuse di uomini e animali. Nonostante la fatica e il freddo tuttavia, gli occhi dei viaggiatori brillavano come le guglie del palazzo della Regina.

La Terra Promessa attendeva il loro arrivo.

L'intera carovana ci mise altri cinque giorni tra lo scendere le tortuose strade che dai monti Titani conducevano alle prime colline della Terra di Ambria e poi da lì fino ad Yndaros. Non ci furono problemi, probabilmente grazie alla fama di Argasto, nemmeno al Passo di Prios, luogo in cui ogni profugo proveniente da Alberetor doveva essere registrato prima di entrare nella Terra Promessa. Le uniche osservazioni in merito al viaggio della carovana furono frasi di questo tipo: "Ehi, grande Argasto, non ci aspettavamo carovane fino a primavera", "Ma come avete fatto a sopravvivere al freddo dei Titani?".


Quando raggiunsero Yndaros il tempo aveva deciso di volgere al peggio. Era una giornata piovosa, le strade che si snodavano attraverso i campi si erano trasformate in pozze di fango freddo e scivoloso. In lontananza la prima cosa che videro fu il grande Palazzo della Regina, circondato da possenti mura. Quell'immagine, nonostante il cielo grigio e tetro, lasciava presagire ad ogni profugo, un futuro grandioso in attesa di loro. La carovana voltò bruscamente verso est, seguendo una strada che di tanto in tanto presentava qualche tratto in pietra lastricata. La prima meta della carovana era il Quartiere dei Rifugiati. Giunti in questo quartiere particolarmente degradato ed oscuro, la carovana si arrestò per circa un'ora, il tempo necessario che le persone potessero raccogliere le loro cose, prendere i loro bagagli per dileguarsi così tra la folla di gente che si era assembrata intorno ai carri di Argasto. Il capo carovaniere, uomo d'esperienza, schierò subito intorno ai carri Krin ed i suoi uomini. Argasto chiese anche a Solomon, Mhob e Trumlin di aiutare a difendere i carri. Bhom, il grande orso e Trumlin, il possente orco, furono quelli che più incuriosirono i locali ed i bambini in particolare.

A parte qualche urlo del solito irascibile e scontroso Krin non emersero problemi di sorta.

Passata l'ora, la carovana ripartì per il Quartiere del porto. Venne attraversato il quartiere dei lavoratori, si passò nei pressi della Vecchia Kadizar. Era la prima volta che Solomon, Mhob e Trùmlin vedevano una città tanto grande, edifici così alti, un fermento così vitale per le strade, il tutto nonostante il maltempo che continuava ad imperversare.

Raggiunto il porto, la carovana si arrestò: Argasto raggiunse il gruppo di avventurieri.

"Siete dunque intenzionati a proseguire per la vostra strada? Ne siete certi? Se volete rimanere al mio servizio sarò ben lieto di rinnovare la vostra paga..."

L'astuto commerciante lasciò volutamente il discorso in sospeso, in attesa di una risposta o un segno da parte di qualcuno di loro.


Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!


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