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Si era voltato per allontanarsi con i suoi compagni di avventura, ma guardandosi indietro ancora una volta, in direzione di Argasto, e vedendo che quest'ultimo ancora lo stava osservando, gli rivolse un cenno con la testa in segno di saluto e poi dedicò tutta la sua attenzione ai compagni. Con quel gesto, nella sua intenzione, voleva chiudere definitivamente con quel capitolo della sua vita. Ora bisognava guardare avanti, al futuro ed a quello che avrebbe atteso lui, Mhob, Bhom e Trumlin. Stava pensando dove dirigersi, non era certo un esperto di grandi città come quella, era decisamente più a suo agio in zone meno popolate e più... selvagge. Aveva però sufficiente esperienza di come vanno le cose nel mondo per sapere che anche in una grande città, come nei villaggi più piccoli, le taverne erano il miglior luogo per raccogliere informazioni, trovare ingaggi etc. " Dobbiamo trovare un ingaggio. Andiamo là! " disse in modo lapidario indicando una zona di caseggiati che dava...

A Trùmlin quel posto non piaceva per niente e lo dimostrava con un continuo susseguirsi di grugnito. Non era l'altezza dei palazzi o il loro essere uno attaccati agli altri, aveva visto alberi molto più alti e foreste molto più fitte. Era la gente. Erano gli occhi della gente. Era la presenza di tutta quella gente che inevitabilmente, al suo passaggio, lo additava, lo guardava e posato lo sguardo su di lui non lo mollava più. Il peso di quegli sguardi era pungente e fastidioso e veniva mal sopportato dal bestione dalla pelle verdastra. Si passò la mano sul marchio a fuoco che portava sul corpo come un'iscrizione runica e poi afferrò il ciondolo che portava appeso al collo che recava lo stesso simbolo inciso sulle sue carni. Grugnì e sbuffò, intellegibile come sempre.  Quando Solomon salutò Argasto l'orco se ne restò in disparte, avvolto dal nero mantello, con l'aria pensierosa e dura come sempre. Si guardava intorno con aria truce, come a voler allontanare quegli sguard...